MOF 2016 /17

TERREMOTO IN CENTRO ITALIA

attivo il numero solidale 45500 per donazioni

I fondi raccolti saranno trasferiti al Dipartimento della Protezione Civile

che provvederà a destinarli ai territori colpiti dal sisma.

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LETTERA APERTA

 

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

La cerimonia di apertura dell’anno scolastico, che sottolinea in modo festoso la ripresa delle attività per milioni di studenti, è un evento importante al quale conferisce particolare prestigio la presenza del Capo dello Stato, dando testimonianza alta e autorevole dell’attenzione e della cura che il Paese deve prestare alla sua scuola, alla missione che le è affidata e al lavoro che vi si svolge. Di questa giornata cogliamo tutta la rilevanza e il significato, come organizzazioni sindacali rappresentative delle tante persone – insegnanti, personale amministrativo e ausiliario, dirigenti – cui è affidato ogni giorno il compito di rendere attiva e presente la nostra scuola pubblica in ogni angolo d’Italia, persone che meglio di chiunque altro ne conoscono, perché li vivono quotidianamente in modo diretto, punti di forza e di debolezza, risorse e problemi. I problemi anche quest’anno, purtroppo, non mancano e, per portarli almeno in parte a soluzione, abbiamo chiesto di poterci confrontare ai massimi livelli di responsabilità del MIUR, con l’obiettivo di limitarne quanto più possibile l’impatto sull’ordinata ripresa delle attività scolastiche. Noi sappiamo quanto le famiglie, gli studenti, i cittadini in generale ripongano fiducia e manifestino apprezzamento per il lavoro di quanti, a vario titolo e con compiti diversi, operano nella scuola: lavoratrici e lavoratori come sempre, e ancora una volta, si fanno carico in questi giorni di garantire l’avvio dell’anno scolastico con l’impegno, la professionalità, la passione e la dedizione che, nonostante tutto, continuano a mettere in campo. Proprio per questo, come Organizzazioni rappresentative del mondo del lavoro scolastico, sentiamo il dovere di riproporre all’attenzione della pubblica opinione, e in questa particolare circostanza a quella del Capo dello Stato, le più acute criticità su cui occorre intervenire, frutto di scelte in materia di politica scolastica assai controverse e discutibili.

Tali scelte, che non hanno posto efficace rimedio ai danni causati dal taglio di risorse cui per anni la scuola italiana è stata sottoposta (taglio evidenziato nei giorni scorsi dall’ultimo rapporto OCSE), stanno comportando ora, a causa di una cattiva gestione di precisi accordi contrattuali, anche la violazione di diritti delle persone, che è doveroso ripristinare pena il venir meno della certezza del diritto proprio nell’ambito di un sistema che ha per finalità la formazione e l’educazione delle giovani generazioni.

In particolare:

  • resta alto il numero delle classi sovraffollate, specie laddove le dotazioni organiche non consentono di far fronte adeguatamente all’incremento della popolazione scolastica
  • non è assicurata la piena agibilità degli spazi di ampliamento dell’offerta formativa, a causa dei vincoli cui deve sottostare l’impiego del cosiddetto organico potenziato
  • le dotazioni organiche del personale ATA restano insufficienti e non consentono di assicurare il regolare espletamento degli adempimenti amministrativi e le necessarie condizioni per la vigilanza degli ambienti scolatici; una situazione aggravata anche dalle restrizioni nel ricorso a supplenze introdotte dalla legge di stabilità per il 2015
  • gli effetti delle numerose irregolarità riscontrate nelle operazioni di trasferimento (comportanti – come già ricordato – la lesione di diritti individuali solo in minima parte risolta in sede conciliativa), insieme al protrarsi nel tempo delle operazioni di assunzione, stanno determinando ancora una volta ripetuti avvicendamenti del personale, a danno della continuità didattica.

Tutto ciò in un quadro di interventi che nel ridefinire molti aspetti della governance e della gestione del personale mettono, a nostro avviso, in discussione principi e prerogative di rango costituzionale su cui si fondano l’autonomia della scuola e la stessa libertà di insegnamento, ridimensionando il ruolo degli istituti posti a garanzia e tutela dei principi di autogoverno e indipendenza professionale, che trovano nel collegio dei docenti la massima espressione. Su tutti questi problemi, che stanno determinando un clima di tensioni e disagio certamente non propizio per il buon andamento del servizio scolastico, si ritiene quanto mai opportuno riaprire spazi di confronto e riflessione a partire dai quali sia possibile ricostituire, su obiettivi e strategie di rinnovamento e crescita della nostra scuola, un contesto di più ampia e forte condivisione. Anche in tal senso resta pienamente confermato l’impegno delle nostre organizzazioni sindacali in difesa del ruolo e del valore della scuola e per rivendicare il giusto riconoscimento al lavoro che in essa svolgono insegnanti, personale ATA e dirigenti.

Roma, 28/9/2016

FLC CGIL

CISL   SCUOLA

UIL SCUOLA

SNALS   CONFSAL

Domenico Pantaleo

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Marco Paolo Nigi

*   INCONTRO AL MIUR

Si è svolto l’incontro di informativa sull’assegnazione delle risorse finanziarie alle scuole per l’a.s. 2016/17.

Nell’incontro è stata consegnata la nota prot. 0014207. Ciò, è stato evidenziato, al fine di far conoscere alle scuole le risorse disponibili sia per il periodo settembre – dicembre 2016, sia per quello gennaio – agosto 2017.

E’ stato precisato che la struttura della nota è la stessa dell’anno scorso con alcuni elementi di ulteriore chiarimento e completezza.

La nostra delegazione ha espresso apprezzamento per la scelta fatta di consentire alle scuole di conoscere le risorse di cui possono disporre per le loro diverse attività e chiesto che fosse fornito al sindacato il quadro riepilogativo completo dei dati di partenza utilizzati per il riparto e delle assegnazioni distinto per scuola e per voce di spesa. A tale richiesta è stata data risposta positiva da parte della delegazione dell’amministrazione.

*   SCUOLA, NIGI: LA RELIGIONE È UN PILASTRO DELLA NOSTRA EDUCAZIONE, IL NUMERO DEGLI INSEGNANTI VARI IN BASE A QUELLO DELLE CLASSI INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE SNALS-CONFSAL MARCO PAOLO NIGI

“La religione è un pilastro della nostra educazione”. In un’intervista apparsa su tutti i 18 quotidiani del gruppo Espresso il segretario generale della Confsal e dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi, commenta i dati che emergono dall’annuario relativo all’anno scolastico 2014/2015 presentato dal Servizio Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana per l’Insegnamento della Religione Cattolica. Grazie alla fotografia scattata dal censimento – che ha preso in esame 189 diocesi su 223 – si rileva che il calo del numero di studenti che optano per l’ora di religione è contenuto ma costante (-5,7% in venti anni) con maggiori defezioni al nord della Penisola e con punte in Toscana ed Emilia Romagna. Inoltre, alla diminuzione degli studenti non ne corrisponde una dei docenti di religione, che operano per classi non accorpabili e che sono sempre più laici e donne. I sindacati, che denunciano l’indecenza delle opzioni alternative (fare i compiti o uscire da scuola), sono anche fortemente critici con l’ultima riforma, la cosiddetta “Buona Scuola”, perché ci si è “dimenticati”dei professori di religione proseguendo così uno stallo che dura dal 2004.

Nigi sottolinea come un insegnante di religione prenda una retribuzione pari a quella degli altri insegnanti (“cioè poco”) e afferma che il numero dei docenti non deve variare in ragione del numero degli alunni, ma delle classi, in quanto in aula la si insegna a prescindere che seguano 12 o 30 studenti. L’idea di accorpare le classi anche per gli insegnanti inviati dalla Curia, sorta in parallelo con la spending review per il personale della scuola, trova contrario lo Snals-Confsal. “Ritengo sia una proposta sbagliata dal punto di vista didattico ed educativo – spiega Nigi -. Non vedo bene le classi aperte o pluriclasse. Ogni classe è un mondo educante a parte, chiuso. Siamo per la difesa del posto su due classi”. In passato, racconta ancora, si è assistito a casi di docenti con doppio titolo (es. Laurea in filosofia e qualificazione per accedere all’insegnamento della religione cattolica) immessi in ruolo per insegnare religione ma che, col passare del tempo, sono finiti a insegnare l’altra materia per cui avevano abilitazione a tempo indeterminato, lasciando ad altri la cattedra di religione. Ora questo non sarà più possibile. Sul fronte del reclutamento, Nigi giudica “corretto” il fatto che gli insegnanti di religione non abbiano una classe di concorso nonostante sia loro richiesto un titolo di studio specialistico (es. Laurea in scienze religiose o teologia). “Se si mettesse una classe di concorso, si modificherebbero le cose nella sostanza e la religione sarebbe equiparata ad una materia come la matematica – chiarisce -. Dovrebbe diventare allora obbligatoria per tutti”.

*        AFAM: INCONTRO AL MIUR

Si è svolto ieri, 27 settembre 2016, un incontro dei Sindacati del comparto AFAM con i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione relativamente al Regolamento sul Reclutamento.

La Vice capo di Gabinetto, Dottoressa Galgano, ha introdotto l’intervento del Dott. Livon che ha illustrato l’architettura complessiva del testo attraverso slide, senza fornirne bozza, impegnandosi tuttavia a inviarne copia alle OO.SS. al fine di acquisire osservazioni e valutazioni.

Lo Snals-Confsal, così come tutte le altre Organizzazioni, ha rappresentato l’esigenza primaria e indispensabile di procedere con la stabilizzazione dei precari .

L’Amministrazione ha dichiarato di avere l’intenzione di trasformare tutte le graduatorie in graduatorie ad esaurimento utili al reclutamento.

Vogliamo sperare dunque che si voglia precedere in tal senso, attendendo di poter vagliare con più puntualità le modalità e la tempistica che saranno previste.

Lo Snals-Confsal resta inoltre in attesa di poter dare una valutazione sugli interventi collegati ed annunciati ovvero le modalità di definizione degli organici, la mobilità, che l’Amministrazione intenderebbe passare dal livello nazionale a quello locale ovvero di singola Istituzione, le regole generali alla base della programmazione quali flessibilità sulle cattedre, possibilità di conversione delle stesse e assorbimento sul turn over.

Sulla gestione di tali argomenti il Dott. Livon ha parlato di un potenziamento dell’autonomia .

In proposito lo Snals-Confsal non può che mantenere, come sempre, tutte le riserve necessarie e la massima attenzione affinché sia prevista una opportuna regolamentazione che permetta un positivo esercizio di autonomia da parte delle Istituzioni a tutela del personale afferente e nell’effettivo interesse della qualità formativa .

Da rilevare, inoltre, quanto prospettato dal Prof. Mancini in relazione ad un possibile aggiunta delle dotazioni organiche degli ex Istituti Musicali Pareggiati a quelle dei Conservatori, sempre che il percorso di statizzazione vada a buon esito.

Tutti i sindacati presenti hanno chiesto un piano straordinario di stabilizzazioni che fotografi la situazione attuale prima di procedere alla definizione delle nuove regole per il Reclutamento.

Si è infine richiesto che al più presto sia emanata la direttiva che autorizzi la proroga del contratto a tempo determinato posto in essere per l’anno accademico 2015/ 2016