Organici personale docente per l’a.s. 2014/15

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IDM VIAGGI

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Sommario:

–     Organici personale docente per l’a.s. 2014/15. ad un forte incremento del numero degli allievi corrisponde il rischio di una contrazione dei posti

–     QUOTA 96: la Camera impegna il Governo a individuare le risorse necessarie

–     Sindacati scuola irritati con il ministro chiedono incontro. Articolo on line

–    Agenda Incontri

ORGANICI PERSONALE DOCENTE PER L’A.S. 2014/15.

 

AD UN FORTE INCREMENTO DEL NUMERO DEGLI ALLIEVI CORRISPONDE

IL RISCHIO DI UNA CONTRAZIONE DEI POSTI:  SE QUESTA È L’ATTENZIONE

PER LA SCUOLA DEL GOVERNO SUSSISTONO SERI MOTIVI DI PREOCCUPAZIONE

 

E’ pervenuta, dal MIUR, una bozza di circolare – per l’Amministrazione pressoché definitiva – che ricalca, tranne poche modifiche, sostanzialmente quella dell’anno scorso. Il testo della circolare è corredato: dalle tabelle di ripartizione a livello regionale degli organici, dal riparto dell’integrazione dei posti di sostegno in organico di diritto per il prossimo biennio e dalle tabelle di confluenza, per atipicità, degli insegnamenti nelle vigenti classi di concorso.

Il dato assolutamente inaccettabile è quello relativo alla consistenza organica confermata nei 600.839 posti che corrispondono alla consistenza dell’anno 2011/2012 senza la previsione di correttivi legati all’incremento consistente di alunni. Infatti, anche per il corrente anno scolastico 2013/14, come già avvenuto in precedenza, si era riscontrato un incremento consistente di alunni, ma ciò aveva portato il MIUR a consentire ai Direttori Scolastici Regionali “al fine di garantire la corretta funzionalità del servizio scolastico, anche in considerazione dell’incremento del numero degli alunni, le SS.LL. valuteranno la possibilità di incrementare l’organico di diritto con quote di organico di fatto, da recuperare nella fase di tale organico, comunque in misura non inferiore agli incrementi autorizzati nel precedente anni scolastico”.

Tale previsione, pur utilizzata con estrema cautela, aveva portato alla autorizzazione al funzionamenti in organico di diritto di circa 2000 posti aggiuntivi. Il non averla riconfermata e il non aver neppure previsto la conferma di quanto già autorizzato crea profonda preoccupazione e mette in dubbio la volontà di operare per una scuola che possa rispondere ai bisogni dell’utenza e offra servizi di qualità.

Lo SNALS-CONFSAL continua ad operare per ottenere che si dia una coerente risposta sul piano della consistenza degli organici all’incremento continuo della popolazione scolastica e alle novità introdotte in questi anni che hanno creato continuamente ulteriori carichi di lavoro, spesso soprattutto burocratico, ai docenti. Solo con un ragionevole incremento degli organici, la scuola potrà coniugare una adeguata risposta all’incremento di allievi con il mantenimento di un servizio scolastico di qualità anche nelle zone a bassa densità abitativa, a forte processo immigratorio e con elevata dispersione scolastica. Ciò anche se non ci si deve nascondere che i margini di manovra sembrano estremamente ridotti sia in relazione all’ottenimento di questo obiettivo che di altri correttivi migliorativi.

Altro elemento negativo è quello relativo al mancato recepimento della sentenza definitiva del Tar sui tagli introdotti dalla riforma negli istituti tecnici e professionali, anche su questo aspetto l’azione dello SNALS-CONFSAL proseguirà nelle sedi giudiziarie competenti.

*    QUOTA 96: LA CAMERA IMPEGNA IL GOVERNO A INDIVIDUARE LE RISORSE NECESSARIE

I margini di manovra di cui aveva parlato lo SNALS-CONFSAL nel precedente comunicato e su cui ha continuato ad operare trovano ora un riscontro concreto con l’approvazione da parte delle Commissioni Bilancio e Lavoro della Camera di una risoluzione che impegna il Governo a reperire, nel quadro delle complessive compatibilità finanziarie, le risorse necessarie per la copertura del provvedimento.

L’azione di pressione del sindacato continua e non si fermerà se non dopo aver ottenuto l’approvazione del provvedimento che deve sanare una ingiustizia da cui il personale della scuola è stato colpito.

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00313

presentato da

SALTAMARTINI Barbara

testo di

Mercoledì 26 marzo 2014, seduta n. 198

Le Commissioni V e XI,

premesso che:

il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, non differenzia la normativa previdenziale relativa al comparto della scuola rispetto a quella degli altri settori pubblici e privati, non tenendo in alcun conto il fatto che i lavoratori della scuola possono andare in pensione un solo giorno all’anno, il 1o settembre, indipendentemente dalla data di maturazione dei requisiti, per le giuste esigenze di funzionalità e di continuità didattica;

di tale specificità, espressa anche nel regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 aprile 1998, n. 351, si è invece tenuto sempre conto in tutte le normative in materia pensionistica antecedenti la cosiddetta «riforma Fornero»;

è stata ampiamente manifestata da tutte le forze politiche in sede parlamentare l’esigenza di garantire il rispetto della specificità della condizione del personale della scuola e, conseguentemente, l’eguaglianza di trattamento tra tutti i lavoratori in relazione ai requisiti per il pensionamento, prevedendo che i requisiti per il pensionamento, previsti dalla normativa antecedente alla «riforma Fornero», continuino ad applicarsi ai lavoratori della scuola che abbiano maturato gli stessi requisiti entro l’anno scolastico 2011/2012, ai sensi dell’articolo 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449;

la platea dei soggetti interessati da tale misura sulla base di una ricognizione effettuata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca dovrebbe ammontare a circa 4.000 unità, con un onere stimato dall’INPS in circa 35 milioni di euro per l’anno 2014, 106 milioni di euro per l’anno 2015, 107,2 milioni di euro per l’anno 2016, 108,4 milioni di euro per l’anno 2017 e 72,8 milioni di euro per l’anno 2018;

si tratta, quindi, di risorse consistenti che, per essere reperite nel quadro delle complessive compatibilità finanziarie, richiedono un forte coinvolgimento del Governo,

impegnano il Governo

a individuare, entro 20 giorni, le risorse necessarie ai fini dell’adozione di urgenti iniziative normative volte a prevedere che i requisiti per il pensionamento, previsti dalla normativa antecedente alla «riforma Fornero», continuino ad applicarsi ai lavoratori della scuola indicati in premessa che abbiano maturato gli stessi requisiti entro l’anno scolastico 2011/2012, ai sensi dell’articolo 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449.

(7-00313) «Saltamartini, Gnecchi, Marchi, Castelli, Palese, Marcon, Misuraca, Borghesi, Librandi, De Mita, Corsaro, Tabacci, Di Salvo, Airaudo, Placido, Fedriga, Pizzolante, Mottola, Incerti, Maestri, Gribaudo, Gregori, Miccoli, Giacobbe, Simoni, Zappulla, Albanella, Baruffi, Bargero, Paris, Giorgia Meloni, Tripiedi, Dellai, Polverini».

*    SINDACATI SCUOLA IRRITATI CON IL MINISTRO CHIEDONO INCONTRO. ARTICOLO ON LINE

ORIZZONTE SCUOLA               

Sindacati scuola irritati con il ministro chiedono incontro

Non gradite le dichiarazioni sui docenti incapaci da punire

Nei giorni scorsi il ministro Giannini, nel corso di una intervista delCorriere della sera, a proposito del riconoscimento del merito per gli insegnanti, aveva dichiarato: “da una parte i più meritevoli promossi con un premio di produttività, dall’altra si dovrebbe infrangere un tabù, punire gli insegnanti incapaci anche con sanzioni, se non viene garantito un livello minimo di qualità”.

Apriti cielo! Quelle dichiarazioni sui docenti incapaci da sanzionare non è piaciuta ai sindacati scuola (Uil scuola e Snals in particolare).

Di Menna, segretario generale della Uil-scuola si è mostrato irritato e “Il primo consiglio – ha detto –è quello di velocemente ascoltare e velocemente decidere. Ad oggi le organizzazioni sindacali non sono state nemmeno ancora convocate.

Marco Paolo Nigi, seccato a sua volta per le esternazioni della Giannini, ma, soprattutto, per la lunga anticamera a cui il ministro costringe le organizzazioni sindacali della scuola, fa presente che nessun ministro ha mai fatto attendere così tanto tempo per ricevere i sindacati all’inizio del proprio mandato.

*    AGENDA INCONTRI

MIUR – 02 aprile., alle h. 10,30        –     Informativa sul programma sperimentale art. 8 bis, D.L. 104/13.