Diplomati magistrali e contratto

 

Diplomati magistrali e GAE:

la sentenza del Consiglio di Stato

 

Il Consiglio di Stato in seduta plenaria, mercoledì 20 dicembre 2017, si è pronunciato: i docenti in possesso del diploma magistrale, conseguito entro l’anno 2001/2002 dovranno essere esclusi dalle GaE (graduatorie ad esaurimento) e potranno inserirsi nelle Graduatorie d’Istituto. La conseguenza: cancellazione dei contratti per le assunzioni a tempo determinato ( supplenze annuali ) e a tempo indeterminato (nomine in ruolo).

La sentenza ha, comunque, ribadito che il titolo magistrale conseguito entro l’anno 2001/02, è abilitante all’insegnamento. Ma non abilitante per l’inserimento nelle GaE.

Questa è una storia tutta italiana: ci sono abilitati di serie A e di serie B. E in questa storia tutta italiana, sicuramente a perderci sarà la Scuola: i genitori sono sul piede di guerra, gli insegnanti sono demotivati, gli allievi sanno già che “ quelli ” non saranno più i loro docenti, addio alla continuità didattica e ai progetti di rete.

Lo Stato ha pensato ad una via di fuga per gli esclusi dalle GaE: potranno riciclarsi come educatori professionali socio-pedagogici: si pagheranno ( quanto? ) un corso intensivo all’Università ( quale? ) e parteciperanno (sic) ad un apposito concorso.

Quello che si profila, è un licenziamento di massa, il più grande della storia italiana.

Decine di migliaia di vecchi diplomati magistrali, sono destinati ad essere le vittime sacrificali di un errore giudiziario: il Consiglio di Stato in seduta plenaria, ha deciso che la tesi accolta dalla sentenza della Sezione Sesta n.1973/2015, non merita condivisione.

Se sono da licenziare i vecchi diplomati magistrali, verranno licenziati anche i Giudici della Sezione Sesta del Consiglio di Stato ?

Come si muoverebbe l’opinione pubblica se una azienda fosse pronta a licenziare 60/70 mila dipendenti ? Quanto ha lavorato (e speso) il Governo per impedire la cancellazione di Alitalia ? Quanto sta lavorando per l’ILVA ?

In Italia ci sono lavoratori di serie A e di serie B ?

Questi possibili licenziamenti, a fine anno scolastico, sono sulla coscienza del MIUR. Unico vero colpevole che non ha mai voluto prendere una decisione per individuare una soluzione politica al problema.

Gli ultimi Governi dello Stato Italiano hanno abdicato ad ogni loro diritto/dovere delegando alle sentenze dei giudici ( l’inserimento a pettine nelle GaE – le tristi vicende dell’ultimo concorso direttivo ) la risoluzione di questioni che avrebbero dovuto, essi stessi, regolamentare per garantire la qualità della Scuola.

Ed ora il Miur si faccia garante di trovare una soluzione che riconosca i diritti di tutti e non lasci a casa nessuno”.

Loris Renato Colombo

Segretario provinciale Snals Bergamo

Bergamo, 2 gennaio 2018

 

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*   SERAFINI (SNALS): “POCO OTTIMISMO SUL CONTRATTO. TUTELE PER DIPLOMATI MAGISTRALI. E SUGLI ATA…” – INTERVISTA DEL SEGRETARIO GENERALE SU TECNICA DELLA SCUOLA

 

INTERVISTA Di Andrea Carlino – 05/01/2018

Giovedì 4 è stata una giornata caldissima sul fronte dell’istruzione. Da una parte la trattativa sul contratto scuola, dall’altra quella per i diplomati magistrali. Alla fine i due incontri non sono stati risolutivi. C’è distanza tra le due posizioni in entrambe le trattative. A La Tecnica della Scuola, interviene la segretaria generale dello Snals, Elvira Serafini, per un commento sull’attualità scolastica:

Dopo la riunione di ieri all’Aran, c’è ottimismo per una rapida soluzione della questione?

“Beh, ad oggi non siamo molto ottimisti, si prospetta una situazione non positiva dal punto di vista economico. Puntiamo però a migliorarla. Serviranno molto questi giorni che ci separano dal prossimo incontro (in programma giovedì 11 alle 14.00, ndr) per capire cosa si può fare. Puntiamo a chiudere un buon contratto che soddisfi la categoria dell’istruzione e della ricerca. Abbiamo già ottenuto qualcosa sull’aspetto perequativo, ma per inserire i soldi del bonus merito e della carta docente l’Aran si è riservato di parlarne con il governo”.

Il Parlamento è sciolto e dunque non può intervenire…

“Sì, è proprio questo il problema. Non si può modificare la Legge 107 senza che ci sia un nuovo intervento legislativo. Abbiamo chiesto una deroga e vedremo di approfondire questo aspetto nella prossima riunione. Aggiungo che non c’è solo l’aspetto economico, ma anche quello normativo da salvaguardare”.

A cosa mirate, dunque?

“Non solo un miglioramento economico, ma anche un adeguamento della parte normativa modificata da leggi e leggine. Un buon contratto che tuteli la dignità dei lavoratori con la salvaguardia dell’articolo 6 dell’attuale CCNL (quello sulle relazioni a livello di istituzione scolastica)”.

Più dell’85% dei docenti in un sondaggio realizzato dalla Tecnica della Scuola vuole i soldi di bonus merito e carta docente nel contratto?

“Sì, è un dato che non ci sorprende. La nostra intenzione è chiara, ma ripeto, l’Aran ha detto che senza un intervento politico poco si può fare”.

Tempi brevi o dobbiamo aspettarci colpi di scena per più di un mese?

“Non è escluso che la prossima settimana si possa firmare, ma ne dubito al quanto, la situazione è in alto mare. Non penso, però, che le cose possano andare troppo per le lunghe. Noi vogliamo portare a casa un buon contratto, un contratto che sia migliorativo per la condizione di tutto il settore dell’istruzione. Non è facile, ribadisco, ma abbiamo il dovere di farlo”.

Sui diplomati magistrali, invece, giovedì c’è stato primo incontro al Miur e lunedì è stato indetto uno sciopero…

“Sì, il Miur ha ribadito che aspetta il parere dell’Avvocatura dello Stato prima di procedere. Abbiamo però ottenuto un risultato: tutte le decisioni prese saranno condivise con i sindacati. Se non siamo informati non si procederà a nulla. Nessun licenziamento per adesso, nessuno perderà il posto”.

Cosa ne pensa della “lotta” tra laureati in Scienze della formazione primaria e i diplomati magistrali?

“Una lotta “tra poveri”. Il problema riguarda tutta la categoria e noi vogliamo tutelare tutti, non solo i diplomati magistrali. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione che non miri a penalizzare una categoria o un’altra”.

Ipotesi corso-concorso ad hoc?

“Beh, è un’ipotesi sul tavolo, ma ieri non si è parlato di questo e siamo stati ben lontani dal farlo. Aspettiamo la proposta del Miur che potrebbe essere anche migliore di quanto ci aspettiamo. L’importante, però, è garantire i posti di lavoro e la continuità didattica”.

Sul personale Ata, invece. Manca ancora il modello D3?

“Sì, ancora tempi lunghi e credo che bisognerà andare oltre gennaio. Le segreterie stanno ancora valutando le istanze (ne sono arrivate più di 2 milioni). Non c’è una data precisa ad oggi, ma non penso ci sarà novità entro pochi giorni”.

Cosa si aspetta, invece, dalla campagna elettorale verso le elezioni del 4 marzo?

“Prima di tutto vorrei leggere con attenzione i programmi, poi faremo le nostre riflessioni. La scuola è importante e i partiti politici devono mostrare attenzione per il mondo dell’istruzione”.

 

*   INSERIMENTO IN GAE DIPLOMATI MAGISTRALE ANTE 2001/2002

VERBALE INCONTRO 4 GENNAIO 2018

Il giorno 4 gennaio 2018, presso il MIUR, il Sottosegretario Vito De Filippo, il Capo di Gabinetto, il Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione e il Direttore generale per il personale scolastico hanno incontrato i segretari generali delle Organizzazioni Sindacali rappresentative per il comparto Istruzione e Ricerca, presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, in merito alla sentenza n. 11 del 2017 resa dal Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria.

La sentenza riguarda l’utilità del titolo di diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 ai fini dell’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, successivamente alla loro costituzione a partire dalle ex graduatorie permanenti.

La legge n. 341 del 1990 (articolo 3, comma 2) ha previsto per la prima volta che il diploma di laurea costituisse titolo necessario per l’accesso ai concorsi nella scuola dell’infanzia e primaria, e quindi anche per l’inserimento nelle graduatorie prima permanenti, poi ad esaurimento, che danno accesso al ruolo. Precedentemente, il titolo previsto per la partecipazione ai concorsi era invece quello di diploma magistrale.

I predetti corsi di laurea furono però attivati solo a partire dall’anno accademico 1999/2000. Perciò, con il decreto interministeriale 10 marzo 1997 fu previsto un regime transitorio, che conservò ai diplomi magistrali conseguiti entro l’a.s. 2001/2002 il valore di titolo idoneo a consentire la partecipazione alle sessioni riservate di abilitazione all’insegnamento finalizzate alla inclusione nelle graduatorie permanenti o ai concorsi per titoli ed esame a posti di insegnamento.

Negli anni si è instaurato un corposo contenzioso dinanzi soprattutto ai giudici amministrativi, col quale numerosi diplomati magistrali (con titolo conseguito entro il 2001/2002) non iscritti nelle ex graduatorie permanenti, hanno vantato l’ulteriore utilità del loro titolo di studio anche al fine dell’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento.

A seguito della sentenza in adunanza plenaria del Consiglio di Stato n. 11 del 2017, tali richieste sono state dichiarate infondate giuridicamente. Al riguardo, si sottolinea che la decisione assunta in adunanza plenaria del Consiglio di Stato ha la funzione di assicurare che i giudici amministrativi interpretino in maniera uniforme la normativa, in occasione delle future sentenze, tenuto conto che in passato vi erano stati diversi orientamenti giurisprudenziali.

Il Sottosegretario De Filippo, richiamata brevemente la predetta complessa situazione giuridica risalente a numerosi anni addietro, informa le Organizzazioni Sindacali che la presenza di diritti e interessi contrapposti, tra i diplomati magistrali e gli altri abilitati all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria, impone la massima attenzione nella doverosa esecuzione della sentenza e delle successive sentenze di merito da parte dell’autorità amministrativa. In attesa dei nuovi giudizi di merito, il Ministero, al fine di poter ottemperare correttamente alla predetta decisione, ha analizzato tutte le diverse situazioni giuridiche e di fatto esistenti e/o consolidate, con particolare riferimento alla concreta gestione delle graduatorie e dei rapporti di lavoro nelle more instauratisi con i soggetti già inseriti (seppure con riserva) nelle GAE.

Proprio per questo, l’Amministrazione il 22 dicembre 2017 ha tempestivamente coinvolto l’Avvocatura Generale dello Stato, chiedendo un parere sui tempi e sulle corretta modalità di esecuzione della suddetta decisione considerate le diverse fattispecie ed al fine di garantire l’uniformità di attuazione sul territorio nazionale.

Il Direttore generale per il personale scolastico ha, quindi, fornito i dati principali in merito al numero di soggetti coinvolti. I diplomati magistrali iscritti nelle GAE a seguito dei contenziosi di cui trattasi sono più di 43.000, mentre sono più di 6.000 quelli che sono stati assunti in ruolo, pur se con riserva non essendo destinatari di sentenze passate in giudicato. Questi ultimi sono concentrati per lo più nelle regioni del Nord.

Le OO.SS., prendendo atto della posizione dell’Amministrazione, hanno rappresentato l’esigenza di una soluzione complessiva della questione.

Al termine del confronto le Parti hanno convenuto di riconvocare il tavolo politico non appena intervenuto il parere dell’Avvocatura dello Stato, tenuto conto della esigenza condivisa di una ordinata conclusione dell’anno scolastico in corso e convenendo tra l’altro sulla necessità di una riflessione generale sul meccanismo di reclutamento da utilizzare per la scuola dell’infanzia e primaria, anche alla luce delle soluzioni già adottate dal Governo per la scuola secondaria.

Nelle more di tale riconvocazione, le Parti si impegnano a monitorare congiuntamente e costantemente, in apposito tavolo tecnico, l’evolversi della situazione.

Comunicato unitario

Una soluzione politica che ricomponga i diritti di tutti –

Si è aperto oggi, 4 gennaio, in seguito alla richiesta dei sindacati, il confronto con il Ministero della Pubblica Istruzione in merito alle conseguenze della decisione dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che nega il diritto ai diplomati magistrali prima del 2001-2002 ad essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.

Unitariamente FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams hanno posto sul tavolo le loro richieste, considerando come priorità: salvaguardare l’anno in corso, tutelando la continuità didattica e la serenità del lavoro dei tanti docenti che in forza delle sentenze cautelari stanno operando con serietà nelle scuole riaprire le graduatorie d’istituto per permettere l’inserimento dei docenti che, collocati in GAE e quindi in prima fascia d’istituto, erano stati esclusi dalla seconda fascia salvaguardare i punteggi acquisiti mediante il servizio svolto in questi anni in forza delle sentenze cautelari

A regime prevedere una norma ad hoc al fine di ricomporre i diritti dei docenti a vario titolo

interessati al contenzioso in questione Il Ministero, ritenendo necessario acquisire un preventivo parere dell’Avvocatura dello Stato sulle modalità con cui gestire una vicenda con aspetti di rilevante complessità giuridica, si è detto pronto a riconvocare i sindacati non appena conclusa tale fase di approfondimento. Ha inoltre convenuto sullanecessità di una riflessione generale sui meccanismi di reclutamento da utilizzare per la scuola

dell’infanzia e primaria, anche alla luce delle soluzioni già adottate dal Governo per i precari della secondaria di primo e secondo grado.

“Occorre pensare ad una soluzione politica del problema” sostengono i segretari generali Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Giuseppe Turi, Elvira Serafini e Rino Di Meglio. “Ci troviamo di fronte ad un quadro complesso ma bisogna tutelare gli interessi di tutti. Non si può pensare di cancellare un’intera categoria di lavoratori e lavoratrici che in molti casi operano già da anni nella scuola. L’Amministrazione dovrà trovare una soluzione che riconosca i diritti di tutti e non lasci a casa nessuno”.

Roma, 4 gennaio 2018

FLC CGIL

Francesco Sinopoli

CISL SCUOLA

Maddalena Gissi

UIL SCUOLA RUA

Giuseppe Turi

SNALS CONFSAL

Elvira Serafini

GILDA UNAMS

Rino Di Meglio