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PENSIONE “OPZIONE DONNA”

L’opzione è riservata esclusivamente alle lavoratrici iscritte all’Ago (Assicurazione generale obbligatoria), ed ai fondi ad essa sostitutivi od esclusivi (dipendenti del settore privato, pubblico impiego e lavoratrici autonome) in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995. Per poter accedere a tale strumento, le lavoratrici devono maturare i requisiti pensionistici minimi (35 anni di contributi) entro il 31 dicembre 2020. Le donne lavoratrici aventi diritto, potranno lasciare il lavoro anticipatamente anche il prossimo anno, se entro il 31 dicembre 2020 avranno maturato i requisiti richiesti: 58 anni di età (59 per le lavoratrici autonome) e 35 anni di contributi.

Due fattori importanti da considerare per chi intendesse accedere a tale opzione sono:

  • il meccanismo di calcolo, che è quello contributivo;
  • la decorrenza della pensione, in quanto è prevista la cd. “finestra mobile”, pari a 12 mesidalla maturazione dei già menzionati requisiti per le dipendenti e 18 mesi per le autonome.

La Manovra finanziaria 2021 posticipa poi al 28 febbraio 2021 (in luogo del 29 febbraio 2020) la data entro cui il personale a tempo indeterminato delle istituzioni scolastiche e delle Istituzioni di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) può presentare domanda di cessazione dal servizio con effetti dall’inizio, rispettivamente, dell’anno scolastico o accademico.

 

QUOTA 100

La pensione con Quota 100, introdotta dall’art. 14 del D.L. n. 4/2019, convertito con modificazioni in L. n. 26/2019, in via sperimentale per il triennio “2019-2021” prevede la possibilità – in deroga i requisiti ordinari – di conseguire il diritto alla pensione anticipata al ricorrere delle seguenti condizioni:

  • età anagrafica non inferiore a 62 anni;
  • anzianità contributivanon inferiore a 38 anni.

Chi vorrà aderire a questa modalità di uscita anticipata lo potrà fare entro il 31 dicembre 2021. Dopodiché Quota 100 decadrà dal sistema pensionistico italiano. La fine del 2021 coincide infatti con la fine di questa opzione. Si tratta di una misura sperimentale e dura per 3 anni: fino al 2021. Quota 100 significa che, per arrivare al numeretto magico e lasciare il lavoro si dovranno sommare età anagrafica e contributi maturati, con la combinazione perfetta di 62 anni di età + 38 di contributi. Negli altri casi la somma sarà quota 101 a 104: 63+38, 64+38, 65+38, 66+38. Con quota 100 ci sarà il divieto di cumulo redditi e pensione fino al compimento dei 67 anni di età e fino a 5 mila euro lordi l’anno. Si percepirà poi una pensione più bassa in relazione ai minori contributi versati. ma tutto ciò è compensato dal fatto che la si percepirà per più anni. Infine, da ricordare che Quota 100 è una possibilità per i cittadini, non un obbligo. Chi vorrà continuare a lavorare, potrà farlo ed evitare di accedere alla pensione anticipata con quota 100.

 

APE SOCIALE – ANTICIPO PENSIONISTICO

Per il 2021 il Governo ha deciso di prorogare anche l’Ape social. Si tratta di un’indennità a carico dello Stato erogata dall’Inps a soggetti in determinate condizioni di svantaggio previste dalla legge che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero. L’indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia. Come anticipato, lo strumento è riservato esclusivamente ai lavoratori che versano in condizione di difficoltà, ed in particolare a quattro profili di tutela:

  • disoccupati;
  • invalidi (superiore o uguale al 74%);
  • caregivers (soggetti che assistono parenti disabili da almeno sei mesi. Sono inclusi il coniuge o un parente di primo grado, parente o affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti);
  • addetti a mansioni cd. gravose (contenuti nel Decreto 18 aprile 2018).

Ape social 2021: al via le domande. Istruzioni INPS e requisiti

 

PENSIONE DI VECCHIAIA  

Chi ha raggiunto tutti i requisiti richiesti dal sistema previdenziale, secondo l’attuale normativa, può andarsene in pensione utilizzando la normale strada della pensione di vecchiaia. A partire dal 1° gennaio 2019 si può accedere alla pensione di vecchiaia con 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati. Sarà così anche dal 1° gennaio 2021. Chi ha questi requisiti, quindi, può già prepararsi per fare domanda. Si tratta di una prestazione economica erogata ai lavoratori dipendenti e autonomi, iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (Ago) ed alle forme esclusive, sostitutive, esonerative ed integrative della medesima, nonché alla Gestione separata. Scatta dal primo giorno del mese successivo a quello in cui l’assicurato ha compiuto l’età pensionabile, oppure, nel caso in cui a tale data non risultino soddisfatti i requisiti di anzianità assicurativa e contributiva, la pensione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui vengono raggiunti tali requisiti.